Wrath. Nuove alleanze by John Gwynne

Wrath. Nuove alleanze by John Gwynne

autore:John Gwynne
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9788834733592
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2017-04-26T22:00:00+00:00


59

Veradis

«Aprite le porte!» urlò Veradis, mentre correva in direzione delle porte di Drassil con i suoi cento uomini che lo seguivano in una formazione mantenuta alla meglio, gli scudi sollevati in un muro messo insieme alla meno peggio. Dal lato settentrionale della fortezza giungeva un fragore notevole, e nel guardare in quella direzione Veradis vide un ramo in fiamme volare alto sopra i bastioni per ricadere all’interno delle mura, provocando una serie di urla.

Non mi aspettavo questo, quando Alcyon ha parlato di una manovra diversiva.

Guardò verso le porte a cui si stava avvicinando, che gli incombevano davanti ancora chiuse. Alcune ombre incorniciate dalla luce delle torce sbirciavano dai bastioni sopra di esse.

Grida di guerra echeggiarono alle sue spalle, nella foresta, e alcune figure sbucarono dalla linea degli alberi: Balur e una dozzina di Benothi, lanciati alla carica con martelli e asce in pugno, mentre urlavano minacce tali da gelare il sangue.

Ricorda, deve sembrare che siano i nostri nemici e che abbiamo paura di loro.

Istintivamente, accelerò il passo, gridando di nuovo per farsi aprire le porte e pregando che venisse fatto. Erano più vicini, ad appena duecento passi, e le porte erano ancora chiuse.

Aprite, dannazione a voi, aprite, gridò dentro di sé.

Ci fu uno scricchiolio e una scheggia di luce apparve lungo il centro delle porte, mentre i battenti si schiudevano, appena in tempo perché lui e i suoi uomini travestiti potessero riversarsi all’interno mantenendo la formazione, con i battenti che si richiudevano alle loro spalle. Una dozzina di secondi più tardi risuonò una serie di tonfi violenti, quando Balur e gli altri giganti arrivarono alle porte.

Il cortile era illuminato da fuochi e bracieri, e pullulava di guerrieri, sia guardie dell’aquila che Vin Thalun; a Veradis parve di scorgere anche alcuni Kadoshim che si aggiravano in mezzo a essi. Dalle stalle che cingevano il cortile giungevano strida e nitriti di cavalli, e volute di fumo si allargavano per il cortile, segno del caos causato da Alcyon lungo il perimetro settentrionale delle mura.

Credono che sia un attacco in piena regola. Abbiamo colpito con troppa forza un nido di vespe? Riusciremo mai a venire fuori da questo pandemonio?

In mezzo al fumo vide anche un’altra cosa, che credette essere una massa di figure in formazione, finché il fumo non si diradò un poco e questo gli permise di capire cosa stesse vedendo: uomini e donne impalati su una serie di lance, con un’espressione di orrore e di agonia scolpita in linee rigide sul volto. Il fetore della decomposizione arrivò fino a lui, mescolandosi all’odore di fumo.

Lottò contro il suo primo impulso, quello di vomitare, e poi contro il secondo, che fu quello di estrarre la spada e procedere a trafiggere i nemici, tutti coloro che lo attorniavano e che avevano commesso quell’atrocità, o quanto meno avevano permesso che accadesse.

Alcuni volti apparvero davanti a lui, e si costrinse a trarre un profondo respiro e a reprimere con difficoltà l’impulso di seminare una strage indiscriminata che gli ribolliva dentro. Portava l’elmo ben calcato sulla testa, si



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